Il 2000 è un anno in cui la priorità, per Unipol, è certamente per il mercato nazionale e la sua evoluzione.
Ma almeno per due aspetti il livello internazionale gioca un ruolo non trascurabile: da una parte vi sono le autorità europee che negli ultimi anni hanno assunto un ruolo di rilievo sia per il sistema delle direttive europee via via messa punto, sia per il loro possibile ruolo di controllori di ultima istanza; dall’altra lo stesso mercato dei capitali che ormai da vari anni ha assunto una dimensione compiutamente globalizzata, tanto che tra gli investitori presenti nell’azionariato di Unipol appaiono investitori istituzionali come grandi fondi d’investimento, fondi pensioni. Diventa così sempre più importante dialogare con banche d’affari e l’attività del Servizio esteri di Unipol tende così a concentrarsi sempre più sulle necessità di dare un adeguato supporto ad altri enti aziendali nei loro contatti con tali operatori, sia in occasione di visite dei rappresentanti di tali investitori, sia in occasione dei road show organizzati per incontrare gli investitori presso le loro sedi a Londra, Parigi, Francoforte, New York, Edimburgo, ecc. Si studia inoltre con grande interesse il lavoro in materia assicurativa, ponendo particolare attenzione al tema di Solvency II (regole per la definizione del margine di solvibilità degli operatori assicurativi) e il tema dei nuovi IAS (International Accounting System) con l’introduzione di norme di riferimento per la contabilità delle società in Europa e le relative indicazioni per la stesura dei bilanci.